No perché magari era poco chiaro.
Sono finalmente stato abilitato a prendere i prodotti senza glutine a Milano, dopo tanto peregrinare fra Asl e Aic.
Ed è vero che ho mandato una quantità esagerata di mail per cercare di farmi sentire dall’una e dall’altra;
è vero che sono andato più volte all’Asl – le prime volte invano;
è vero che mi hanno fatto fare il giro degli sportelli perché nessuno sapeva bene come regolarsi, facendomi ognuno ripetere il mio problema per poi scaricarmi a un altro sportello dove forse ne sapevano di più;
è vero che sono dovuto scendere a Napoli per cambiare il mio medico, che mi hanno fatto prenotare una visita dal gastroenterologo perché dimostrassi di essere ancora celiaco, che ho dovuto fare la residenza a Milano. Insomma è vero tutto quello che ho raccontato in modo esasperato nei tre post del Mortal Game.
O quasi tutto.
Sì perché, per dire, la questione del tizio assurdo della Asl che mi perseguitava e mi buttava la farina addosso e mi parlava con accento tedesco, lo ammetto, quella me la sono inventata.
Era così, per farci dell’ironia e non deprimermi del tutto, e volevo chiarirlo.
Sì, lo so, lo so che era scontato.
Vi spiego: è che leggendo il commento di Hermann all’ultimo capitolo del Mortal Game, ho pensato che forse era poco chiaro, e allora ho pensato di scrivere questo post.
Poi però, mentre scrivevo, ho riflettuto sul fatto che costui dice di lavorare in una Asl lombarda e si firma con un nome tedesco. E allora ho capito tutto.
P.S. Caro Hermann, se leggi questo post… non ti offendere, sto solo scherzando.
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